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Le norme HACCP sono una delle colonne portanti del funzionamento del meccanismo di conservazione igienica dei cibi nel settore della ristorazione. Un insieme di linee guida vincolanti che aiutano i ristoratori a conservare al meglio i loro ingredienti, al fine di poter offrire ai propri clienti dei prodotti sempre genuini.
Un settore normativo molto importante previsto dall'HACCP riguarda proprio le temperature del frigorifero, che variano sulla base della tipologia di alimento che si intende conservare, al fine di poterne preservare al meglio freschezza e genuinità.
La normativa prevede tra l'altro, oltre alla verifica quotidiana delle temperature degli apparecchi refrigeranti e la loro registrazione in apposite tabelle, anche una serie di procedure da seguire in casi particolari, quali malfunzionamento dei macchinari o guasti.
Imposte dal Regolamento Europeo 852/2004, sull'igiene e sicurezza alimentare, queste norme rappresentano una vera e propria Bibbia per coloro che lavorano nella ristorazione, al semplice fine di garantire sempre il massimo dell'igiene in un settore così delicato come quello della ristorazione.
Cerchiamo adesso di comprendere cosa sia necessario conoscere sulla normativa e diamo anche un'occhiata alle tabelle delle temperature del frigo sulla base della normativa HACCP.
In conformità con quanto previsto della normativa di autocontrollo HACCP, ogni alimento deve essere conservato ad una diversa temperatura, al fine di garantire la conservazione ottimale dello stesso e preservarne tutte le proprietà nutritive e organolettiche.
La normativa è abbastanza rigida sul tema, prevedendo una possibilità di discostamento dalla temperatura consigliata di soli 1 o 2°. Seguendo le indicazioni previste, è possibile stilare un elenco in forma tabellare di ogni tipologia di alimento e della relativa temperatura di conservazione, tenendo sempre a mente che ogni alimento è differente ed è possibile anche conservare alcuni tipi di ingredienti a temperatura ambiente per un periodo limitato di tempo.
In linea generale possiamo affermare che:
Alimento | Temperatura in °C | Periodo massimo di conservazione |
---|---|---|
Carne cruda tritata | 3-4° | 3-7 giorni |
Carni di bovino, suino o ovino | 3-4° | 3-7 giorni |
Carne macinata | 3-4° | 12 ore |
Carne di pollo o coniglio | 3-4° | 1-5 giorni |
Pesce fresco | 1-2°C | 1-3 giorni |
Ortaggi freschi | 6-8° | 7 giorni |
Frutta fresca | 6-8° | 7 giorni |
Uova | 4-5° | 28 giorni |
Formaggi freschi | 4-5° | 3-8 giorni |
Affettati aperti | 4-6° | 1 giorno |
Pasta fresca | 4° | 2-4 giorni |
Gelati | -10 /-12° | data di scadenza |
Surgelati | -18/-25° | data di scadenza |
Vediamo ora quali sono i dubbi più frequenti dei ristoratori riguardo la conservazione dei cibi in frigorifero sulla base delle norme HACCP e cerchiamo di dare una risposta alle domande principali.
La normativa prescrive una temperatura di conservazione in freezer degli alimenti surgelati pari o inferiore ai -18° C, al fine di garantire al consumatore l'integrità e la qualità del prodotto.
I prodotti ortofrutticoli vanno conservati in frigo ad una temperatura che non deve superare gli 8° C. L'unica eccezione sono frutta e verdura confezionati che richiedono una temperatura di conservazione inferiore intorno ai 5° C.
Probabillmente uno dei tasti più dolenti per ogni ristoratore è dato dall'obbligo di rilevazione delle temperature di ogni frigo in funzione all'interno della propria azienda, imposto dalle norme HACCP.
Si tratta di un lavoro quotidiano che, oltre a rappresentare un'incombenza, è anche garanzia di attenzione e sicurezza nel confronto dei propri clienti. Per poter svolgere nel migliore dei modi questo lavoro, è necessario un registro dove poter inserire le temperature rilevate quotidianamente, nonché un'ulteriore scheda dove rilevare possibili malfunzionamenti. Può essere inoltre utile l'utilizzo di un termometro per frigo HACCP che supporta il rilevamento delle temperature.
Solo attenendosi in maniera inflessibile a questa abitudine, è possibile evitare di incorrere in possibili sanzioni da parte degli organi di ispezione, in caso di controlli.
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Abbiamo già avuto modo di ribadire che ogni operatore del settore ristorazione deve seguire le indicazioni imposte dalla normativa HACCP. La normativa pone particolare attenzione sulla temperatura di refrigerazione degli alimenti, ma anche sulla loro modalità di conservazione all'interno del frigo.
Occorre riflettere sul fatto che ogni frigo possiede temperature differenti al suo interno: più fredda nelle parti più basse e più alta nelle parti superiori.
Per agevolare la comprensione di questo semplice principio, abbiamo creato questa elementare infografica che mostra in maniera semplice ed efficace, come devono essere posizionati gli alimenti in base alla normativa.
Riassumendo, questi i principi cardine previsti dalla normativa:
Oltre al posizionamento e alla temperatura di refrigerazione, un altro fattore da tenere presente quando ci si appresta a conservare alimenti in frigorifero, è sicuramente il fatto che, specie gli alimenti cotti o lavorati, necessitano di un contenitore idoneo e appositamente pensato.
Nel mercato della ristorazione esistono diversi contenitori che sono idonei a questo scopo e possono essere realizzati in vari materiali e avere dimensioni differenti. Vediamo quali sono i principali.
Il polipropilene è una plastica di alta qualità e idonea al contatto per alimenti, spesso utilizzata per la realizzazione di contenitori per alimenti, idonei al contatto alimentare. Nel nostro assortimento, un modello di grande successo è DENA, una gamma di contenitori specialmemente concepiti per soddisfare al meglio le norme HACCP.
Il vero vantaggio nell'utilizzo di simili contenitori è che:
L'alternativa al polipropilene per i contenitori per alimenti HACCP è sicuramente il policarbonato. Queto materiale, oltre ad essere perfettamente idoneo al contatto con alimenti, possiede il vantaggio di essere perfettamente trasparente, consentendo quindi un'identificazione rapida del contenuto all'interno.
Sono anche in questo caso disponibili in varie misure di standard gastronorm, adatte alla conservazione di alimenti di vario tipo.
Quando si acquistano apparecchiature per la refrigerazione nella ristorazione o per l'allestimento di celle frigorifere, esistono varie opzioni che consentono di ottimizzare i costi e ridurre il consumo energetico:
Naturalmente, l'uso quotidiano dei sistemi di refrigerazione gioca un ruolo decisivo nel determinare l'entità dei costi energetici per la refrigerazione della ristorazione. Ecco alcuni consigli per ridurre il consumo di energia nella tua attività quotidiana: